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Twins 38 (morso d'amore) - 2006 
Gianluca Russo

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Introduzione dell’opere Twins: Temuti e adorati i gemelli sono sempre carichi di un intenso mistero. Nell’Africa occidentale primitiva venivano adorati e considerati stregoni. In tutte le tradizioni i gemelli, dei e eroi, litigano e collaborano, segnando così l’ambivalenza della loro situazione, simbolo della situazione stessa di ogni essere umano diviso nell’intimo ...

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Twins 38 (morso d'amore) - 2006 
Gianluca Russo

Twins 38 (morso d'amore) - 2006
4'44'' da VCAM su DVD Courtesy dell'artista

Twins 38 (morso d’amore) L’opera é composta da un video e 25 foto. Protagonisti due gemelli monozigoti che interpretano una danza che affonda le sue radici nei culti orgiastici dedicati a Dionisio, Dio dell’antichità greca, che nel VIII secolo avanti Cristo fu importata nel salento (all’epoca Magnia Grecia). In questi riti rivestiva una notevole importanza la musica, ritenuta insieme alla danza, guaritrice. La loro espressione si è mantenuta quasi inalterata attraverso i secoli. Con l’avvento del cristianesimo e con l’abbattimento dei riti pagani, pianificati e portati avanti nel medioevo dai grandi maestri della chiesa, avvenne che le abitudini popolari, sempre dure a morire, diedero vita ad un nuovo fenomeno il tarantismo. Nell’opera di Ernesto De Martino Sud e Magia (Milano, Feltrinelli, 1980), troviamo una serie di documenti e di importanti testimonianze storico-letterarie che concordano nel considerare il tarantismo come il canale di sfogo “legalizzato” delle pulsioni erotico-sessuali. Si arrivava a giustificare il libero accoppiamento tra maschi e femmine perchè chi si dichiarava punto dalla taranta aveva bisogno di danzare e di accoppiarsi, secondo le credenze ufficiali, al fine di scacciare il veleno. Nel video l’ambientazione della performance è fedele a quella delle tradizioni dove accanto all’esorcismo musicale hanno importanza: i profumi della vegetazione mediterranea, lo specchio per contemplare i movimenti, l’acqua per rinfrescarsi durante la lunga danza e una corda appesa dove lasciare oscillare il corpo e la testa per imitare i gesti del ragno. Molto spesso la danza durava ore intere, infatti la stanchezza e il movimento ripetuto e impetuoso della testa portavano il danzatore in trans. Nel video l’antica danza viene interpretata da due gemelli monozigoti. Questo evidenzia come oggi, nel fenomeno del tarantismo, con l’avvento della clonazione umana, osservare due gemelli monozigoti acquista ulteriori valenze rispetto al passato ponendo domande sull’eventuale sviluppo etico-sessuale.

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