Santa Maria Capua Vetere (CE), 1966
Produco un flusso di lavoro eterogeneo: ho creato installazioni, scattato fotografie, progettato mobili, scritto libri d’artista, realizzato video, immaginato architetture e paesaggi, realizzato disegni, ideato siti web, gestito blog, prodotto testi. La mia attività è multiforme anche se lavoro su pochi e semplici concetti: l’ambiguità delle immagini e il loro uso politico, sociale, estetico e mediatico. Le opere sono frammenti di un equilibrio incerto e composito.
Osservo il mio lavoro: non sono soddisfatto.
Perché lo faccio? Perché creo continuamente nuove immagini da aggiungere a quelle che incessantemente vengono prodotte nel mondo? Cosa mi spinge a farlo?
Ogni volta che comincio un nuovo lavoro mi pongo sempre queste domande ma non trovo una risposta coerente. Vorrei non creare più nulla ma non ci riesco.
Penso a Mnemosyne L'Atlante delle Immagini di Aby Warburg e mi chiedo che senso abbia declinare un’immagine in differenti medium, visto che esistono immagini archetipiche da cui prendono forma tutte le altre.
Sono giunto alla conclusione che tutte le immagini siano parte della realtà, per cui non è possibile selezionare un’immagine in particolare: tutte sono egualmente importanti e, di conseguenza, un’immagine vale l’altra.
Non esiste una scala di valori, ma solo una selezione individuale. “Le figure immaginarie hanno più spessore e verità di quelle reali” afferma Fernando Pessoa nella sua opera autobiografica “Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares” e questo credo accada nelle mie immagini, che sono frammenti di realtà trasfigurata.
Spesso un’immagine trascende se stessa, la ripropongo in un medium differente o in una versione differente. Riprodurre e moltiplicare, secondo questo principio di accumulazione, è un’attitudine che mi appartiene profondamente.
Cerco di mettere ordine; ci provo costantemente. Provo a darmi una disciplina, una regola: realizzare e catalogare foto e immagini tipologicamente affini. Non ci riesco, la mia mente individua sempre qualcosa di diverso a cui cerco di aderire con un lavoro specifico. Uso foto, installazioni, video, disegni, schizzi, materiali di scarto. In fondo perché circoscrivere in un ambito specifico il mio pensiero? Tuttavia odio la molteplicità anche se il mio lavoro procede per raccolte di materiali eterogenei. Quello che mi interessa è, semmai, la complessità dei significati che si stratificano su qualunque immagine.
Ritorno spesso su lavori passati aggiornandoli o inserendoli in nuovi contesti. L’ambiente espositivo riveste per me un’importanza particolare per la comprensione dei lavori, questo mi spinge a sperimentare differenti format espositivi, mostrando i miei lavori in ambiti molto eterogenei, come per esempio case private, strutture commerciali, edifici storici o abbandonati o anche con sistemi di interazione virtuale come Second Life, il mondo virtuale creato dalla Linden Lab. Ho infatti sperimentato nel 2008 questa nuova modalità di fruizione con la mia personale dal titolo Double Reality. Penso che i miei lavori acquistino dimensioni percettive differenti, arricchendosi di significati intrinsecamente legati al luogo (reale o virtuale) in cui sono posti.
Posso individuare alcuni concetti che emergono con costanza nei miei lavori: la malinconia, il dramma, la morte e lo scorrere del tempo, anzi la frammentazione temporale, un fermo-immagine di un istante di vita.
Cerco di catturare un attimo transitorio e cristallizzarlo in un lavoro, mi interessa lo spazio fra le cose, il vuoto, difficilissimo da imprigionare perché è fuori e dentro di noi. Creo lavori sfuggenti, ambigui, osservabili da molteplici punti di vista: sono parti di una realtà confusa, la stessa realtà in cui è immerso l’uomo contemporaneo.
Solipsismo è una parola che descrive con sufficiente veridicità il senso del mio lavoro. Solipsismo è una parola che abbatte tutto quello che ci circonda e ricrea un mondo fatto di frammenti di realtà che ancora si abbandonano all’incoerenza, senza perdere completamente la loro originaria matrice.
Laurea in architettura
PRINCIPALI MOSTRE PERSONALI
2010 Darkness Lines – Fotografia Europea Sezione OFF – Reggio Emilia
2008 Double Reality - Second Life - PortaleSila.it Island
2006 Dualità/Sdoppiamenti/Moltiplicazioni - 075 Eventi - Palazzo Gradari Pesaro
PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
2012 Photo Contest “I have a dream” - Cascina Farsetti Art/Centro sperimentale di fotografia Adams - Villa Pamphilj – Roma – curatori: Viviana Gravano, Gabriele Agostini, Marika Rizzo
2010 Premio internazionale d’arte Aperitivo Illustrato - II edizione “La costante è il percorso” - Ex-Chiesa della Maddalena - Pesaro - curatrice: Christina Magnanelli Weitensfelder
2009 Identità Mutanti Circolo Culturale Bertolt Brecht - Milano - curatori: Anna Epis, Aldo Torrebruno
2007 Due Video Summer Compilation esposizione on line di video d’artista curatrice: Francesca Di Nardo - UNDO.NET
2007 We are all photographers now! Musée de l'Elysée a museum for photography - Losanna, Svizzera
2006 MUSAE Museo Urbano Sperimentale d’Arte Emergente Milano - circuito Monferrato villa Vidua - Conzano
2006 CONTAGIO- Biennale Adriatica di Arti Nuove sezione video arte – San Benedetto del Tronto curatori: Antonio Arevalo, Cristiano Seganfreddo
2005 Hype Milan Hassab One Hype Gallery/Hewlett-Packard - Milano
2004 Frontiere Materiali terza edizione - Tempio di Pomona - Salerno
2000 – 2001 Designing craft europe" Mostra itinerante: Torino, Clermont l’Heraut, Barcellona, Helsinki, Alessandria a cura di Unioncamere Piemonte, Regione Piemonte
PREMI
2004 Primo premio Frontiere Materiali terza edizione concorso internazionale di design
Adi Associazione per il Disegno Industriale, Facoltà di Architettura Napoli, Ordine degli Architetti Salerno,
OPERE SELEZIONATE
2013 Affordable Art Fair Milano 2013
2012 Photo Contest “I have a dream” - Cascina Farsetti Art/Centro sperimentale di fotografia Adams – Roma – opera finalista - giuria: Viviana Gravano, Gabriele Agostini, Marika Rizzo
2010 Premio d’arte internazionale Aperitivo Illustrato – II edizione “La costante è il percorso” - giuria:Ludovico Pratesi, Alessandra Zanchi, Alessandro Antonioni, Antonella Micaletti, Cristina Muccioli, Gabriello Anselmi, Giovanni Perez, Jessica Molinari, Michele Ciaffoncini, Paolo Bacchereti, Pia Capelli, Samira Leglib, Tobias Verlende.
2006 Premio internazionale di video arte Biennale Adriatica di Arti Nuove – opera finalista, giuria: Antonio Arevalo, Cristiano Seganfreddo, Luigi Maria Perotti, ,Stefano Schiavoni, Mario Savini
2005 NETSHOT competition – progetto finalista- Museo di Fotografia Contemporanea - Cinisello Balsamo – giuria: Franco Vaccari, Matteo Balduzzi, Claudio Parrini,Gianni Romano, Vincenzo Chiarandà
2000 Designing craft europe - concorso internazionale di design – progetto selezionato e realizzazione del prototipo – giuria: Giuseppe Pichetto, Francois Burkhardt, Paolo Portoghesi; Giorgio De Ferrari; Montse Gali' Manano'; Thomas Edelmann; Janni Rodermond; Joellen Secondo; Chantal Hamaide