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Liquid musae - 2009 
Sergio Racanati

Info su Sergio Racanati

“Il centro del mio lavoro è dato da un interesse per la storia sociale dell’uomo in relazione al suo ambiente urbano, politico ed architettonico. Analizzo elementi laterali e dimenticati dalla storia, riflettendo sul rapporto tra il paesaggio urbano e lo sviluppo civile dell’uomo, tra la storia dell’architettura e i suoi comportamenti ...

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Liquid musae - 2009 
Sergio Racanati

Liquid musae - 2009
9'15'' DVD audio-video Courtesy dell'artista

LIQUID MUSAE sergio racanati L'idea di partenza come quella del risultato finale è per Sergio Racanati il voler produrre il nulla; per lo meno il nulla che possa essere interpretato come opera d'arte convenzionale, fisicamente presente e che si svincola dall'idea di merce e mercanzia legata al valore puramente economico delle quotazioni e delle aste. Non intende creare oggetti tangibili, né gli interessa lasciare tracce visibili dell'opera finita, piuttosto l'intero processo di realizzazione. Il suo medium e' l'immateriale, usato per produrre opere d'arte della natura provvisoria, che mettono in discussione il tradizionale contesto museale considerato sia dal punto di vista strutturale che organizzativo. Accessibile ai primi sguardi, l'opera possiede intrinsecamente una complessità che oscilla tra i diversi campi artistici ed intellettuali, mettendo in discussione i fondamenti della società contemporanea, la delicata substruttura dell'arte ed il rapporto tra persone ed oggetti. Per l'artista il mondo dell'arte è intimamente connesso al resto della società e agisce secondo le stesse condizioni economiche: la produzione e lo scambio di beni e merci. Ciò che interessa a Sergio Racanati è sovvertire le categorie convenzionali dello status dell'arte , riaccendere i fervori di un arte che riconsegni valore all'opera come concepimento e creazione di opere d'arte che si pongano come azioni destinate a produrre significati attraverso un situazione transitoria, entità fluide che sono ben altro dai materiali solidi. Il suo lavoro è intensamente ed intimamente politico, nel senso di essere una critica etica ed amorosa al sistema costruito su una gerarchia culturale che pontifica l'oggetto, la sua materialità a discapito del suo valore più profondo di chi ha concepito l'intero processo di realizzazione dello stesso. L'idea sulla quale l'opera di Sergio Racanati verte è l'indagine sull' identià che dal discordo dell'indentità individuale giunge all'identita dell'istituzioni, all'identita' del sociale, all'identita' dei contenuti e all'identità della forma. L'indagine parte dalla analisi a più a livelli del tessuto urbano, osservata attraverso paesaggi industriali, umani, naturali in uno spettacolo che fonde diversi linguaggi e medium. Il desiderio non si limita però alla creazione di un film su un luogo circoscritto, ma ad uno spazio sospeso ad esso riconducibile. Siamo eternamente connessi al materiale fragile dell'alienante isolamento tecnologico, povero come l'alienante isolamento degli oggetti. Dove vanno ad approdare oggetti alla deriva quando non servono neppure come dono? Un'introspezione all'interno dell'abbondante nichilismo quotidiano. Il presente di un uomo che pare aver dimenticato la propria memoria: un uomo condannato a vivere un presente che è già la memoria del presente stesso. Un'organizzazione sociale, una struttura di pensiero. "Aggirandomi nel villaggio globale, fluttuando all'interno di questa piccola porzione di visibile, mi sono accorto che viviamo sotto un sistema di dispositivi di ripresa -telecamere, videocamere, web-cam, videofonini, web- il quale campiona spaccati di vita quotidiana, le cui immagini e suoni sembrano essere coordinati da una consolle virtuale, restituendocela facendoci sentire parte integrante del film in real-time." Le apparizioni dei personaggi sembrano delle vere e proprie esibizioni, ma l'incontro che abbiamo con loro non si esplica mai in un contatto dialettico comprensivo, bensì in tracce irrisolte. Viviamo in un costante pendolo di online/offline, real-time/on-demand. Il desiderio dell'artista è quello di realizzare un film in tempo reale che racconti cose troppo vicine a noi che non vengono prese in considerazione mentre le scorgiamo, le subiamo, le alimentiamo, o le inneschiamo. Si è affascinati dalla telecamera, dalla macchina fotografica, dalla webcam, dalle videochiamate, dalla messa in scena di se stessi. Si è sedotti dall'inarrestabile voglia di partecipare ad un "Grande ed Eterno Fratello". La nostra umanità è eternamente sorvegliata da un unico Grande occhio che ha diramazioni capillari nelle nostre vite. L'io non vive piu' le dinamiche del soggettivo/privato ma diviene collettivo/pubblico. I nostri spostamenti, i nostri aquisti, le nostre relazioni, sono eternamente controllate e pilotate da qualcuno che detiene il potere: le banche, la polizia, il partner, i musei, le istituzioni. L'irrefrenabile voglia di libertà individuale, e non personale, ci porta all'inarrestabile de-costruzione delle bariere esistenziali/ istituzionali. L'intero processo verte sulla ricerca di equilibri acrobaticidi all'interno delle architetture ideolilogico-fenomenologiche del positivo -la creazione- o del negativo-la distruzione- all'interno della realtà in cui ci spostimao, in cui agiamo, in cui viviamo, in cui amiamo. Il lavoro si pone come obiettivo l'utopica ricerca del confine tra la verità/fiction, naturale/artificiale, spontaneo/indotto, dentro/fuori, liquido/solido. E poi l'obbiettivo e' quello di un real-film dei e nei VERI luoghi contemporanei! Da questa ispezione delle realtà e della sua attuale struttura il museo diviene un potenziale luogo in cui avviene la transitorieta' , unico luogo dove poter immortalare la sua fugacità, unico contenitore dove archiviare il dato della memoria e non depositare alla memoria ciò' che non ha il tempo di sedimentarsi nella memoria dell' intera collettività. Ne deriva quindi che il museo come architettura da vivere, liquida, transitoria, camaleontica e non statica, solida, archeologica, cimiteriale bensì coeva, attiva, emozionale facendoci vivere seriamente un'esperienza forte, capace di trasmetterci e condensare tutto il mistero della fascinazione dell'esistenza. Una vera e propria palestra! "Bisogna solo capire il budget potenziale, ma credo che il badget sia determiato del valore dell'esistenza, per cui aperte le operazioni di quotazione dell'esistenza! Bisognerà fare molta attenzione ai finanziatori per edificare il prossimo bel museo in riva alla più traballante vetta di iceberg in Groenlandia, perchè sarà un ulteriore fallimento dei vostri investimenti se non comprendete che bisogna riedificare l'interno assetto dell' istituzione museale e dell'intero regolamento del sistema dell'arte coevo. Ben venuto nuovo secolo! Controllo Totale!

Sergio Racanati ringrazia: TWISTER VISITING ARTIST Network for Contemporary Art Museums curated by: Francesca Consonni, Alessandro Castiglioni, Lorena Giurrana GAM Gallarate (IT) testo ed editing audio-video by Sergio Racanati