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Banda Larga - 2010 
Federica Peyrolo

Info su Federica Peyrolo

L’attaccamento agli oggetti e ai ricordi costituisce la materia prima del lavoro di Federica , che si esprime principalmente attraverso la video-arte, la messa in scena (di corpi-oggetto, sculture viventi o bande musicali) . Giocando sul qui e sull'altrove in territori comuni che diventano metafisici, dall'oggi al passato, dall'infanzia all'età ...

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Banda Larga - 2010 
Federica Peyrolo

Banda Larga - 2010
6'2'' dvd Courtesy dell'artista

Banda Larga ,2010 video 6'03'' Opera "unica" proveniente da immagini popolari, quotidiane che ognuno, chi più di chi meno, ha già incontrato lungo le proprie esperienze; collettività e singolo, unicità e ripetitività, individuo e gruppo, sono temi che si battono in questo innovativo lento scorrere di tempo ordinario. In tutti i casi, quando ci troviamo di fronte a una percezione non fluida della realtà, sia a livello visivo che uditivo precipitiamo in una condizione di spaesamento totale. Basta infatti infrangere l‟ordinarietà del reale per accorgersi di come lo recepiamo passivamente: nel video “Banda Larga” del 2010 vado a sottolineare specificatamente questo aspetto. Partendo da un video datato, con registrazioni di momenti di festa passati di una banda musicale di paese (precisamente della Società Filarmonica di Bussoleno), è stata fatta una modifica a livello temporale, rallentando semplicemente lo scorrere lineare del tempo naturale. Ecco che di fronte a un sonoro che propone solo più frequenze basse, di fronte a una sfilata di persone e musici con movimenti che paiono non sbloccarsi, che sembrano fatti con fatica e disperazione, la sensazione del fruitore va subito a modificarsi e da gioiosa e gradevole che era guardando il filmato nella versione originale, diventa un sentimento d‟angoscia e di tormento. Turbando il suono del preciso momento viene turbata tutta la relazione spazio temporale, quindi si sconvolge di rimando anche la nostra percezione del dato attimo. Si genera un paradosso tra le immagini di festa e il suono cupo, svelandoci come realtà visiva e sonora convivono in forte relazione tra loro e come la distorsione uditiva possa influire sulla nostra conoscenza del mondo oggettivo. Non solo l‟audio e rallentato ma anche le immagini, tanto che il direttore d‟orchestra effettua i gesti in modo tanto lento che pare nuotare nell‟aria, volare, generando una sospensione visiva oltre che uditiva. Tale sospensione sorge sia nello spettatore, in bilico tra realtà e fantasia, tra sentimento positivo e irrequietezza, e sia all‟interno del video dove i gesti rallentati si sommano alle tonalità basse dell‟audio ricreando un nuovo spazio metafisico collettivo e individuale.