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Legoland - 2007
2'50'' dvd pal Courtesy dell'artista
Dalla cornice del filmato, un paesaggio pittoresco che ritrae una enorme quercia al centro di un prato fiorito, emana l'idea di una calma eterna, di un luogo rassicurante, che è sempre esistito e che rimarrà assolutamente invariato.
Questo spazio idilliaco, ma immobile, meraviglioso, ma immutabile, bellissimo, ma privo di stimoli, sembra, al contrario, produrre un senso di tormento, che innesca attività senza senso, movimenti senza varietà, mosse senza motivo.
I gesti ossessivi e ripetitivi del personaggio, agiti con profonda concentrazione e ferma serietà, sono accompagnati da una melanconia pesante e da una tristezza rassegnata.
Anche se l'associazione al gioco del lego, suggerita dal titolo, corrisponde ai materiali e ai colori delle casse e all'attività di costruzione senza obiettivi e regole prefissate, l'apparenza non deve ingannarci. Infatti guardando meglio la scena, manca un elemento fondamentale, che contraddistingue il principio del gioco: la leggerezza ludica.
L'aspetto tragico e pesante di questa opera evoca piuttosto Don Chisciotte, che combatte contro i mulini a vento, Sisifo, che cerca inutilmente di far salire il sasso o Vladimir ed Estragon che aspettano Godot, eternamente e, ahimè in vano. (Barbara Fässler)