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Io di 5 minuti alla mostra d\'oltremare - 2012 
Giuseppe Giacobino

Io di 5 minuti alla mostra d\'oltremare - 2012 
Giuseppe Giacobino

Io di 5 minuti alla mostra d\'oltremare - 2012
5'13'' dvd Courtesy dell'artista

Questa ricerca artistica a cui ho dato il nome di “videogestualità”, proviene dall’analisi della finzione/funzione rappresentativa della cinematografia e della videoarte. Il mio scopo, in questo ciclo di lavori, è quello di “registrare” la spazialità. Di “concretizzarla”. Di “presentarla” come soggetto del video. Sia nella messa in opera filmica che nell’idioletto della videoarte , quello che viene prodotto è una volontà di espressione (un linguaggio). Per trasporre in video una realtà spaziale concreta, ho dovuto, invece, operare una decostruzione della struttura segnica, svuotando il contenuto espressivo che è insito nell’utilizzo classico dello strumento (quale protesi del veduto), utilizzandolo invece per registrare quei dati esteriori prodotti dalla rapida gestualità compiuta con lo strumento nello spazio. I dati sensibili di questo video, se pur non permettono una conoscibilità degli enti sottomano, si lasciano trapelare dalla loro valenza segnica primaria: cioè quella indicativa, nel rimando alla datità di riferimento della registrazione spaziale insita nell’in-sé dello strumento col quale compio l’azione. Tale registrazione (che comunque esteriormente rimanda al naturale): macchie di colore informi, fasci e strisce di luci mosse, non si dà come indice di una spazialità isolata ma si offre all’analisi dell’essenza della spazialità quale dialettica dell’esser-con (autore-uomo-enti-tempo-spazio). Esteticamente è un video privato della sua funzione originaria (narrativa), tanto più della voluttà di una certa videoarte sensazionalistica. Con tale ricerca non voglio ripercorrere tanto i passi di una dissacrazione di matrice dadaista, quanto di una autentica e nuova ricerca concettuale: che sappia anche aprirsi ai modi/mondi interpretanti.