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Lancio di un oggetto in orbita. Tentativo n.1 - banana (barrato) - 2010 
Daniele Zoico

Lancio di un oggetto in orbita. Tentativo n.1 - banana (barrato) - 2010 
Daniele Zoico

Lancio di un oggetto in orbita. Tentativo n.1 - banana (barrato) - 2010
34'' video 1080p, blue ray disc Courtesy dell'artista

Soli nell’universo. Come le stelle, abbandonate nell’oscurità che ricercano in continuazione di annichilire. Leggi universali che acquisiscono nuovi scenari di senso: regole che gestiscono le relazioni fra oggetti di relative masse, fino al caso microscopico della forza di gravità terrestre, che assume il compito di impedire il nostro vagare fuori della terra. Elementi di materia che preferiscono unirsi, avvampare insieme e a poco a poco consumarsi, invece di vagare nell’ombra della solitudine per l’eternità. Nel grande coperchio che cala sopra le nostre teste veniamo sempre raggiunti dal fascio di tenebra di tali stelle. Nell’oscurità agisce anche la proiezione dei nostri desideri, trovando forma in una stella cadente: un frammento che a contatto con l’atmosfera terrestre perde la propria esistenza nel più visibile ed effimero dei modi. E l’attesa, in una realtà che trova il suo limite solo nella propria finitezza, diviene il concepimento dell’infinito. Il cielo ricorda le nostre origini e rispecchia la nostra storia: quando l’uomo in un’era mitologica coincideva con gli dei che poi ha dovuto creare e venerare. Siamo memorie negli spazi della mente di qualcun altro. Ma è il desiderio che resta la condizione assoluta di potenza dell’uomo. Desiderio che rimanda inevitabilmente a una condizione preistorica dell’uomo, dove il tempo non era tenuto a esistere. Desiderare può essere, così, preso a paradigma per la condizione umana. Sulla scia di una stella è il luogo dove si situa il frammento temporale del desiderio. Ma l’attesa è ciò che legittima il desiderio stesso. Come una crisalide, dopo una serie di metamorfosi che da uovo la trasformano in verme e poi ancora in bruco, continua ad essere un’accezione di vita anche da bozzolo, quando raggiunge l’apice della sua bellezza è prossima alla propria fine, che coincide con un divenire farfalla: con il germogliare delle proprie ali, con il poter volare, con l’unico scopo di portare avanti la propria specie legittimando così, la sua intera esistenza. L’esistenza dell’uomo è questo scarto: un’irrisolta attesa che ritrova le proprie manifestazioni con l’essere. Ma con l’inconcepibile idea di morte che ci sfugge in continuazione, desiderando un qualcosa d’altro: oltre. Un essere-per-la-morte che avvalora l’intera vita, come una lunga attesa verso il desiderio. Verso la nascita delle nostre ali, volando verso le nostre origini. O più semplicemente con un desiderio che tenda a +infinito