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ritratto - 2008
56'' dvd Courtesy dell'artista
C’era una volta per ogni lettore di ogni paese, anche sediverso, incomincia sempre così; rimanda ad un tempo lontano e spesso magico. L’uomo, l’esprime da secoli in produzioni mentali immaginifiche, con esseri teriomorfi metà uomo e metà animali; ma mi domando: cosa accade, quando la differenza di genere e abbattuta, quando cioè l’uomo non e più in grado di capire quale è la sua vera natura, umana o animale che sia? Ovvero quando è costretto, o meno, ad abbandonare la pretesa di considerarsi l’unico essere a possedere una coscienza per vedere il mondo? L’unica risposta che trovo è in ciò che stiamo vivendo. Le creature con occhi diversi, strani e strabici,con la pelle di colore diverso, non appartengono a nessuna specie classificata dall’uomo, non appartengono neanche a qualche bestia di una grotta medievale; noi, non la percepiamo come diversa perché già noi stessi siamo il frutto di un incrocio e di nuovi flussi migratori ma allo stesso modo mettiamo a dura prova l’idea e la concenzione di un centro ed una periferia mentale, perchè, di per sè questo concetto non esiste. Il lavoro si avvicina al surrealismo di Tony Oursler e metaforicamente troviamo un parallelo in una realtà xenofoba.
There was a time that for every reader of every country, even if different, always started once upon a time and lead to a time distant and often magical. The man, expressed for centuries in mental imaginative productions, with being teriomorphic, half man and half animal, but I wonder: what happens when the gender difference is killed, when a man is not longer able to understand what is his true nature, human or animal? Whether it is forced or not, to abandon the claim to be the only considered to have a consequence to see the world? The only answer I find is what we are experiencing. Creatures with different eyes, squinting and strange, with a different color of skin, do not belong to any species classified by man. Not even belonging to a beast of a medieval cave; us, not as we perceive it differently because we ourselves are already the result of a crossing and new migratory leads in the same way but put a severe test of the idea and concept of a center and a periphery of mind, because this concept itself does not exist, it comes close to surrealism of Tony Oursler and metaphorically finds a parallel in a xenophobic reality.
Gjoke Gojani