TINPO - This Is Not POrnography - 2006
Diego Marcon
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TINPO - This Is Not POrnography - 2006
2'8'' MiniDV Courtesy dell'artista
Tra i due semiquadri che compongono il fotogramma risiede la violenza, interlacciata nella famiglia.
Ho girato le immagini utilizzate in This Not Pornography con la mia videocamera palmare CANON MV700, una semplice camera amatoriale monoCCD. ‘Aprendo’ totalmente l’otturatore in una situazione molto luminosa, la camera registra, approssimativamente, lo stesso fotogramma per due, tre fotogrammi. I fotogrammi a questo punto hanno delle differenze quasi impercettibili su singoli elementi che in quell’istante erano più in movimento di altri. Ripetendo in loop due di questi fotogrammi si ottiene una sequenza che sembra essere bloccata nel supporto, si hanno delle sequenze nervose ed epilettiche. Ho pensato che questa fosse la giusta soluzione per evidenziare la violenza di quello che accadeva davanti a me e che ho avuto opportunità di riprendere: i miei cugini che prima, dopo e durante il pranzo giocano fino a tramutare lo scherzo in violenza, una violenza incontenibile che pare non esser presa in considerazione dagli adulti presenti (la madre e la nonna) ma anzi, che sembra schiacciarli, rendendoli impassibili ed impotenti oggetti del loro ‘gioco’.
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I’ve shot the images used in This is not pornography with my CANON MV70, a non professional handycam. Extremely opening the shutter in a room full of light , the camera records, approximately, the same image for two, three photograms.
These photograms differ only for few, almost invisible elements from each other. Differences are based on moving elements. Repeating the same photogram for two times, the result is a sort of vibration only on the moving element, a durative flickering frozen into the support.
I thought it was the right way to reveal the inner violence of the real scene I shot: my cousins go on playing before, during and after the lunch, shifting the joke into a kind of irrepressible violence at first disregarded by adult people in the room ( the mother and the grandmother) who, after few moments, seem to be overwhelmed, becoming impotent objects of the game.