l'Arca di Noè (Gallipoli-Turchia) - 2005
Gianluca Russo
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l'Arca di Noè (Gallipoli-Turchia) - 2005
5'30'' da VCAM su DVD Courtesy dell'artista
L’Arca di Noè (Gallipoli-Turchia)
Già nei suoi primi lavori Gianluca Russo chiariva perfettamente quello che sarebbe diventato il tema ricorrente di tutto il suo lavoro, la dualità e il doppio, analizzato nel tempo in tutte le sue molteplici implicazioni, dalla clonazione all’identità doppia dei gemelli, alla serialità, alla visione simmetrica, al naturale e all’artificiale. L’opera presentata a Vinci, l’Arca di Noè, dimostra una ulteriore maturità ed originalità in questo percorso. L’archetipo religioso dell’Arca di Noè serve a Gianluca Russo per affrontare in maniera leggera, come è suo uso fare, alcune problematiche legate alla globalizzazione e all’omologazione nella società contemporanea. L’itinerario del peschereccio\arca è ribaltato rispetto all’attualità, parte dal porto di Gallipoli-che ha visto nell’aprile 2001 lo sbarco di 600 profughi provenienti dal porto turco di Izmir-diretto in Turchia. Il cielo azzurro e la serenità dei personaggi rendono evidente che non è il castigo di Dio ma la coscienza di vivere in una parte del mondo violento e oppressiva, l’Occidente, a spingere Noè e la sua famiglia a compiere questo viaggio di salvezza. Ma è davvero possibile scappare dalla omologazione a cui l’uomo occidentale sembra condannato? Anche il più saggio degli uomini sembra non riuscire più a sottrarsi al condizionamento dei mass media. L’effimero e il superfluo prendono spazio nel luogo deputato alla salvezza sottoforma di beni di consumo super pubblicizzati, la colonna sonora del video è un misto di musiche di note pubblicità (Heineken, Mulino Bianco, Pavesini, etc...)e la scena della preparazione del viaggio è più volte interrotta dalla rèclame dei prodotti imbarcati, che sono per l’artista il simbolo di una società che produce in serie e che ha dimenticato il valore dell’originalità e dell’unicità. A questo ci riporta il gioco proposto nel grande dittico con le due foto del peschereccio\arca: tra la prima e la seconda foto ci sono sei differenze: scopritele. La richiesta è quella di attivare i meccanismi di riconoscimento delle differenze, oggi più che mai necessarie per affermare la propria identità ed esercitare la propria capacità critica, fonte di libertà e di salvezza per ognuno di noi.
Marcella Anglani